L’infiltrazione di acqua è uno dei guasti più frequenti ed anche più problematici da avere. Quando si verifica, infatti, può causare seri danni agli appartamenti adiacenti o posti al di sotto e al di sopra.
Cosa fare in questi casi? Di chi è la responsabilità del guasto e, quindi, chi deve provvedere al risarcimento del danno?
Saperlo non è sempre facile, perciò è necessario valutare caso per caso se l’incombenza sia a carico del condominio o del singolo proprietario.
Teniamo infatti presente che l’infiltrazione può manifestarsi come macchia sul soffitto ma anche sotto forma di umidità di risalita o di muffa sulla parete confinante.
Danno idraulico e responsabilità
Cosa prevede la legge per il danno da infiltrazione? La responsabilità legale è imputabile a diversi soggetti, a seconda della proprietà delle tubature. I regolamenti e le norme in materia distinguono infatti tra tubature di pertinenza del singolo e tubature condominiali.
Si fa riferimento alle tubature di adduzione fino a quando non incontrano i contatori dei condomini. Le tubature di scarico, invece, sono di proprietà condominiale fino a quando non si collegano con quelle dei singoli appartamenti. In quel caso la responsabilità diventa del proprietario dell’unità abitativa.
In tutte le circostanze la prima cosa da fare è contattare un idraulico tempestivamente in modo da individuare subito il problema.
Come dimostrare la responsabilità per infiltrazioni
Non solo non è semplice capire di chi sia la responsabilità del danno idraulico ma spesso nemmeno l’origine esatta. Come fare allora? Non sempre l’infiltrazione è imputabile ad un soggetto solo: il danno può infatti manifestarsi tra due appartamenti senza che dipenda dall’inquilino del piano superiore.
Chi subisce il danno, in questi casi, ha l’onere della prova: deve cioè dimostrare l’esistenza di un nesso di causalità.
È necessario quindi l’intervento idraulico di un tecnico esperto che possa stabilire con certezza origine ed entità del danno. La perizia accerterà il nesso di causalità ed a quel punto sarà possibile trovare un accordo tra le parti. Diversamente si sceglierà di adire le vie legali, in questo caso il responsabile potrà eventualmente dimostrare “il caso fortuito” se esiste, oppure dovrà provvedere al risarcimento del danno.
Come risarcire il danno da infiltrazioni
Ci sono due modi per procedere al risarcimento del danno idraulico del vicino:
- per equivalente,
- per forma specifica.
Il primo è il tipo di risarcimento “classico” e prevede di corrispondere una somma di denaro pari all’entità del danno. Quello in forma specifica è tuttavia la soluzione più adottata: il responsabile provvederà personalmente a risolvere il guasto e a ripristinare lo stato precedente nell’abitazione del vicino.
Come scegliere? A poterlo fare sarà solo il danneggiato a meno che le circostanze siano più gravi ed un giudice debba esprimersi in sede di contenzioso.
La cosa da fare subito è contattare un pronto intervento idraulico per individuare immediatamente la perdita ed arginarla, onde evitare di produrre danni ancora maggiori.
Danno idraulico per condomini ed affittuari
Se l’infiltrazione proviene dalla rottura di tubi di proprietà del condominio o di altri beni comuni, a rispondere del danno sarà il condominio stesso.
Sarà quindi l’intero condominio a dover provvedere ai lavori di ripristino, risarcendo tutti i danni derivanti da infiltrazioni d’acqua in un certo appartamento qualora non sia stata fatta alcuna opera di manutenzione.
Se si tratta, invece, di una casa in affitto, sarà il proprietario dell’immobile a rispondere delle strutture murarie e degli impianti idraulici.
L’inquilino è infatti il custode dell’appartamento ma la sua responsabilità si limita ai danni che può prevedere ed evitare.
Mentre la riparazione delle condutture dell’acqua non è compito del conduttore, come tutti gli altri interventi di manutenzione straordinaria. I vicini dovranno quindi rivalersi sul proprietario per il risarcimento mentre l’inquilino diventa, anche egli, parte lesa.